Le vespe sono insetti dell'ordine degli Imenotteri, noti come insetti sociali e fastidiosi per l'uomo.
Tuttavia la cattiva fama delle vespe è dovuta all'ignoranza che accompagna da sempre le informazioni riguardo a questo tipo di insetto.
La vespa, infatti, non è naturalmente cattiva, ma può assumere comportamenti fastidiosi e pericolosi, se viene disturbata o attaccata, mentre cerca semplicemente di difendersi.
Imparare a conoscerle è un buon metodo di prevenzione, per evitare di assumere comportamenti che rendono questo insetto pericoloso per l'uomo.
Possiamo suddividere le vespe in due gruppi: le vespe sociali e le vespe solitarie, anche se alcune specie possono presentare anche caratteristiche intermedie.
Le vespe sociali sono solite vivere in colonie, nelle quali gli esemplari si dividono in base ai ruoli:
la regina (femmine fecondate), le operaie (femmine normalmente sterili), e maschi fertili.
Il tempo di permanenza delle colonie dura circa un anno. Le femmine fecondate delle colonie trascorrono l’inverno in ricoveri scelti in modo opportuno, che possono essere riscontrati in diversi posti (sottotetti, cavità negli alberi ecc.).
In primavera, il ciclo vitale delle vespe si riattiva con l’insediamento del favo, ad opera della vespa svernante, che poi sarà ultimato dalla discendenza delle vespe operaie.
Per costruire i favi le vespe non formano cera come le api, ma utilizzano la polpa di legno, opportunamente masticata con le forti mandibole, e impastata con saliva fino a quando si forma una sostanza del tutto simile al cartone, per questo vengono denominate "cartonaie".
Un nido di vespe, se stuzzicato, può essere davvero pericoloso, dal momento che può contenere un numero alto di esemplari:
a seconda della specie può contenere fino a 20.000 individui.
Nel nido le larve di vespa vengono nutrite con sostanze proteiche di provenienza svariata.
Questo insetto è noto per cercare le sostanze zuccherine posandosi sui fiori, dai quali prelevano il nutrimento con la lingua di modeste dimensioni.
Le vespe sono solite prelevare le sostanze zuccherine anche dalla saliva delle larve, che contiene più zucchero di quanto sia loro necessario.
Alla fine della stagione estiva, le vespe operaie non dovendo più nutrire larve che hanno raggiunto la maturità, ricercano da sole frutta ed altre sostanze dolci. Questo è il periodo in cui possono diventare aggressive.
Il ciclo vitale della vespa finisce con il sopraggiungere del freddo.
Lunghe da 1 a 5 cm, le vespe hanno corpo bruno o nero a strisce gialle o variamente colorato. Le più diffuse in Italia sono la vespa comune, la Polistes gallicus (dimensioni ridotte, corpo più sottile), e il calabrone (antenne pronunciate, testa e corpo rossastro).
I calabroni sono tra gli esemplari di vespa più pericolosi: possono iniettare un veleno mentre attaccano, così come le colonie di vespe di terra, pericolose perché costruiscono il nido nel terreno, dove non è visibile. Se calpestato, anche erroneamente, è preferibile allontanarsi senza dimenarsi, altrimenti la reazione delle colonie è immediata e dolorosa.
Per allontanarle, si possono utilizzare insetticidi dal forte potere abbattente, evitando l'impiego di piretroidi (in genere non efficaci per questo insetto).
E’ consigliabile utilizzare per il trattamento una lancia che permetta di operare a distanza, oppure degli spray dal getto potente (fino a quattro metri), che consentano un buon potere abbattente.
La cattiva riuscita di un trattamento può dipendere dalla impossibilità di raggiungere il nido delle vespe, spesso nascosto ed al riparo da agenti esterni, ad esempio sotto le tegole, nei cassonetti, tra le travi di sostegno.
In questo caso, è opportuno passare ad un aiuto professionale per la disinfestazione delle vespe, contattateci per avere ulteriori informazioni oppure per un sopralluogo
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