Spesso le punture cimici dei letti avvengono dove la pelle è più sottile (per esempio sui polsi o sulle caviglie), ma è possibile trovare delle punture cimici dei letti anche sugli arti superiori e sul viso.
Generalmente le punture cimici dei letti non causano dolori, mentre la reazione cutanea successiva, che può manifestarsi anche diversi giorni dopo il contatto, è piuttosto fastidiosa e consiste in un pomfo infiammato e pruriginoso con un puntino emorragico al centro; a seconda della sensibilità individuale rispetto le punture cimici dei letti si possono avere edemi più o meno estesi.
Le punture cimici dei letti possono provocare, in alcuni soggetti, anche reazioni immunomediate sistemiche e, nei casi di punture multiple, comparsa di febbricola e malessere generale.
In soggetti che vivono in condizioni igienico-sanitarie scadenti e che possono presentare infestazioni protratte per molto tempo, le punture cimici dei letti possono portare a problemi secondari legati ad esempio alle lesioni da grattamento, oppure in soggetti fragili, quali i bambini o gli anziani, possono riscontare stati anemici dovuti alle continue sottrazioni di sangue.
I trattamenti da tenere in caso di punture cimici dei letti sono differenti. Nel caso di punture isolate è sufficiente disinfettare la zona con sali quaternari di ammonio e applicare pomate cortisoniche (se prevale l’edema) o antistaminiche (se prevale il prurito). Se i soggetti colti dalle punture cimici dei letti vivono in pessime condizioni igieniche o con gravi lesioni da grattamento andrebbero portati all'ospedale e sottoposti a copertura antibiotica; in questi casi, è bene ispezionare attentamente il soggetto perché gli insetti potrebbero rimanere su di esso a completare il ciclo di sviluppo (cercare sotto le unghie dei piedi o tra le cuciture dei vestiti).